THE ANSWER IS BLOWING IN THE WIND - Andrea Kerbaker, 2015
L’operazione di Perrone è tanto più efficace quanto più forte il contesto in cui è inserita. In un’atmosfera magica come quella di Montemarcello, dove il fischio del vento si amalgama alle suggestioni del mare, l’ispirazione è certamente molto variegata.
La prima volta che Lorenzo Perrone mi ha introdotto ai suoi LibriBianchi, nel suo studio milanese di corso Garibaldi, il nome così semplice e diretto delle sue opere ne indicava esattamente il contenuto: si trattava per l’appunto di libri che – una volta ripuliti del loro inchiostro attraverso un procedimento ad hoc – divenivano, precisamente, bianchi. Ma, pur privati delle parole, rimanevano libri a tutti gli effetti, pronti a una vita completamente nuova come oggetti artistici. Chiaro, semplice, limpido.
Già così, si trattava di una intuizione non banale, con esiti spesso affascinanti. E tuttavia non era che un inizio: presto Perrone ha capito che quei libri – pur restando bianchi e muti - potevano assumere mille significati aggiuntivi, attraverso il ricorso a piccoli elementi che creavano una narrazione: una chiave di sol, una barchetta, una matita…
In questo modo i LibriBianchi sono via via divenuti sempre più diversi tra loro, con rappresentazioni fantasiose o ironiche, omaggi a cause o persone di valore, allusioni ammiccanti o dediche commoventi… insomma, tutta, o quasi, la gamma dei sentimenti umani.
L’operazione di Perrone è tanto più efficace quanto più forte il contesto in cui è inserita. In un’atmosfera magica come quella di Montemarcello, dove il fischio del vento si amalgama alle suggestioni del mare, l’ispirazione è certamente molto variegata: passa da detti popolari come Parole al vento alle memorie di canzoni come il Lucio Battisti di Come può uno scoglio, a quelle letterarie di Swift o di Virginia Woolf, alle battaglie per Venezia di Montanelli. Così il combinato disposto di mare e vento, due elementi tra i più forti in natura, funge da ispirazione artistica, nel solco delle opere di tanti autori, da un passato lontano fino a oggi. E noi, davanti a questi lavori, ci domandiamo dove sarà la linea d’ombra che tanto aveva affascinato il giovane Conrad.
Non finirà qui, possiamo scommetterci: mentre giriamo la mostra guardando queste opere centellinate, proviamo il desiderio di vederne ancora, e ancora, e ancora, anche per sapere l’ulteriore evoluzione che può riguardarle. Una domanda che ci lascia senza parole: perché la risposta, amico mio, soffia nel vento…
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Lorenzo Perrone first introduced me to his LibriBianchi at his Milanese studio in Corso Garibaldi. There they were, their simple direct title clearly defining the content: in fact, here were books that, stripped of their ink using a special technique, became .... well ... white . And yet, bereft of words, they remained to all effects books, primed for an entirely new life as objets d’art. Plain as that.
Already in that early form, the creative impulse they reflected was anything but banal and the results often entrancing. As it turned out, that was only the beginning. Perrone quickly perceived that his books – albeit silently white – could take on myriad other meanings, added by elements creating a narrative: a double clef, a small boat, a pencil ... Thus i LibriBianchi gradually diversified, becoming ironic or fantastical, paying tribute to worthy causes or people, making suggestive allusions or stirring tributes .... touching, that is, upon the full gamut of human
feelings.
The power of Perrone’s work is greatly enhanced by its surroundings. At enchanting Montemarcello, where whispering breezes from land and sea meet, the air is full of inspiration, conjuring simple sayings such as Parole al vento (words adrift in the air), or Lucio Battisti song lyrics. Come può uno scoglio (how can a rock .... ), as well as suggesting the words of Swift and Virginia Woolf, or even Montanelli’s campaign to save Venice. As on so many occasions in the past and right down to our own times, two of nature’s most powerful elements, wind and sea
together, combine to trigger artistic inspiration. And looking into these works, we the observers ask ourselves where the young Conrad’s shadowline falls.
We can bet, this is not the end of the line: as we walk around the exhibition, pondering these few works, we wish we could see more and more, and we also ask ourselves where their road will lead them. But the answer to that, my friend, is blowing in the wind, the answer is blowing in the wind.
• WHITE BOOKS - Chiara Nicolini, 2016
• THE ANSWER IS BLOWING IN THE WIND - Andrea Kerbaker, 2015
• LA STANZA DEL VENTO - Paola Ciana Negretti, 2015
• IL BIANCO CHE AZZERA - Valentina Spinoso, 2014
• LORENZO PERRONE CELEBRA DANTE - Sergio Risaliti, 2013
• MIMESI - Sergio Risaliti, 2013
• IMITARE L’INIMITABILE - Claudio Di Benedetto, 2013
• SENSIBILI VALORI INTIMISTI - Alessandra Lucia Coruzzi, 2012
• WHITE NOISE - Chiara Nicolini, 2012
• UNA LINGUA STRANAMENTE SILENZIOSA - Vittoria Broggini, 2011
• I CANDIDI SIMULACRI DI LORENZO PERRONE - Giovanni Serafini, 2011
• IL VENTO FA IL SUO GIRO - Eli Sassoli de Bianchi, 2010
• LIBRI BIANCHI DI LORENZO PERRONE - Andrea Kerbaker, 2008
• SE UNA NOTTE D’INVERNO UN VIAGGIATORE - Italo Calvino, 1979